Cara Mamma,
riflettiamo su un punto critico dello sviluppo: quando il tuo bambino prevale sistematicamente nel "braccio di ferro" delle piccole sfide, in realtà non sta celebrando la sua forza.

Sta subendo un insopportabile onere emotivo.

Il messaggio che riceve è profondo: non sono protetto, non sono al sicuro.

Se la sua volontà è sempre dominante, si innesca un'inversione di ruolo: il bambino si percepisce "più forte degli adulti."

Questo squilibrio destabilizza il suo sistema nervoso e la sua mente, che registrano l'assenza di una "barriera" di contenimento affidabile.

Il bambino non vuole comandare; brama disperatamente una struttura solida su cui contare.

Senza regole chiare, non trova nessuno a cui appoggiarsi per la sua sicurezza emotiva.

L'essere apparentemente "il più forte" lo relega a una condizione di solitudine e profonda insicurezza.

Il tuo limite fermo e coerente non è un'imposizione, ma un atto di cura e tutela. È la base sicura che lo libera dal peso di essere il "controllore," autorizzandolo a essere semplicemente un bambino.

Questo gesto gli comunica che è al sicuro e saldamente contenuto dalle tue regole, che sono l'espressione più vera del tuo amore.

Se questa dinamica logora la serenità familiare, non esitare a cercare supporto. Una consulenza psicomotoria offre a te, mamma, strumenti concreti per ristabilire confini protettivi.